Vitalizi, un taglio che (a parole) nessuno contesta

Vitalizi, un taglio che (a parole) nessuno contesta

È una battaglia feroce quella che si è ingaggiata al Senato sul taglio dei vitalizi. Una commissione di cinque persone ha deciso tre a due che no, i vitalizi non si possono tagliare. Le leggi e la Costituzione non lo consentono, spiegano Giacomo Caliendo (Forza Italia) e i professori Gianni Ballarani e Giuseppe Dalla Torre. L’indignazione dilaga. Ma come non si possono tagliare? I Cinque Stelle insorgono contro la casta mai doma, la Lega annuncia che darà battaglia e raccoglierà le firme.

Il Pd dice che questa stortura va raddrizzata in un Paese stremato che paga il conto del virus. Fratelli d’Italia rivendica la sua coerenza contro i privilegi, Forza Italia lamenta che un sacrosanto taglio sia stato scritto male dai Cinque Stelle e la presidenza del Senato chiarisce di non avere né responsabilità né poteri sulla scelta della commissione, che comunque è appellabile.

Come finirà? Si combatte senza quartiere sulle barricate, ma il risultato è incerto. La commissione è stata nominata dal Senato, deve pronunciarsi sui soldi degli ex senatori, Palazzo Madama è dotato di autodichia, cioè nessuno può mettere bocca su quello che decide, ma la legge è legge e quindi la sfida è impervia. Diciamola tutta: i vitalizi godono di un trattamento di favore rispetto alle pensioni della legge Fornero, ma sono pur sempre una goccia nel mare dei conti dello Stato. Tagliarli è più che ragionevole, difenderli è inaccettabile, far credere che così si risolvano i problemi dell’Italia sa di demagogia. Ma se tutti, almeno a parole, sono per il taglio, contro chi combattono?

Per capirlo bisogna affidarsi all’indimenticato Mario Riva che in una commedia all’italiana intratteneva una piccola folla su un treno raccontando la sua avventura nella giungla: due contro duemila. Continuamente interrotto teneva tutti in sospeso sulla sua tremenda vicenda. E alla fine, esasperato, c’era uno che chiedeva: ma insomma come è finita? Ma come vuole che sia finita, rispondeva lui: loro erano due e noi eravamo duemila!