Autovelox: in arrivo un portale con l'elenco degli apparecchi installati. E c'è una novità sulle multe

Autovelox: in arrivo un portale con l'elenco degli apparecchi installati. E c'è una novità sulle multe

È online da oggi la piattaforma digitale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) dedicata alla raccolta e gestione dei dati relativi agli autovelox. Questa iniziativa nasce da un decreto emanato lo scorso maggio e successivamente reso esecutivo da un atto del MIT, che introduce l'obbligo per enti e amministrazioni di registrare i dispositivi utilizzati per il controllo della velocità.

I cittadini potranno consultare l'elenco degli autovelox attivi

Per rispettare tale obbligo è stato creato un sistema online nel quale, come specifica il Ministero dei Trasporti, dovranno essere caricati “i dati identificativi dei dispositivi o sistemi di rilevamento”, inclusi marca, modello, tipologia, versione (se presente) e numero di matricola. Le informazioni fornite dagli enti saranno accessibili al pubblico, permettendo così a ogni cittadino di verificare con precisione quali autovelox risultano installati sul territorio.

Secondo quanto chiarito dal MIT, l'inserimento dei dati per ciascun dispositivo o sistema è condizione necessaria per la regolare utilizzazione da parte di enti e amministrazioni. In altre parole, se un autovelox non è presente nell’elenco ufficiale, le sanzioni comminate tramite tale dispositivo potrebbero essere annullate. Tuttavia, rimangono ancora incertezze sull’interpretazione della norma. L’obbligo entrerà in vigore dal prossimo 30 novembre, lasciando quindi a Comuni e autorità circa due mesi per adeguarsi.

La questione degli autovelox privi di omologazione

Con grande ritardo prende finalmente il via l’operazione trasparenza sugli autovelox, commenta il Codacons. Diventa finalmente possibile conoscere quanti dispositivi sono stati installati in Italia, dove si trovano, e quali sono le loro caratteristiche tecniche utilizzate da Comuni e forze dell’ordine.

L’associazione dei consumatori, però, sottolinea che resta irrisolta la questione dell’omologazione, un problema che si protrae da circa 18 mesi, ovvero da quando, ad aprile 2024, la Corte di Cassazione ha stabilito l’invalidità delle multe emesse tramite apparecchi approvati ma non omologati.

L’articolo 142 del Codice della Strada prevede infatti che soltanto i dispositivi omologati possano essere considerati validi come prova. Non è sufficiente che siano semplicemente approvati dal Ministero. Questo principio è stato ribadito da una recente sentenza della Cassazione e da altri tribunali, ma la situazione rimane poco chiara, anche per l’assenza di un decreto definitivo che regolamenti la materia. Attualmente – denuncia il Codacons – quasi il 60% degli autovelox fissi e oltre il 67% di quelli mobili non risulta omologato, e molti sono stati approvati prima del 2017, anno cruciale per la normativa sull’omologazione e sull’utilizzo dei dispositivi. Il risultato è un’ondata di ricorsi da parte degli automobilisti sanzionati.