Addio Internet Explorer, Microsoft manda in pensione un pezzo di storia del web

Addio Internet Explorer, Microsoft manda in pensione un pezzo di storia del web

Con la dipartita di Internet Explorer se ne va un pezzo di storia del web. Una storia non sempre gloriosa ma che comunque ha riguardato tutti noi. Ieri Microsoft ha annunciato la definitiva uscita di scena dopo 26 anni di (non sempre) onorata carriera. Dal 15 giugno 2022 Internet Explorer non sarà più disponibile sulle versioni consumer di Windows 10 mentre le aziende potranno usare il nuovo browser di Microsoft, Edge, con la modalità IE .

Uscito nel 1995, Internet Explorer è stato per anni il sinonimo stesso di navigazione. Aveva superato Netscape Navigator nella cosiddetta prima guerra dei browser di quegli anni, scalzandogli il ruolo di monopolista con un sistema semplice ed efficace: era integrato in Windows 95. Accendevi il nuovo computer e ti trovavi quella E celeste davanti agli occhi pronta a portarti nei lidi digitali mentre Nescape andava scaricato a parte. La battaglia era impari. Due anni dopo Microsoft fu condannata per abuso di posizione dominante ma ormai Explorer aveva vinto e il suo trono sarebbe tremato solo due decenni dopo, nella seconda guerra dei browser, quella che negli anni Duemiladieci ha visto contendenti del calibro di Firefox, Chrome, Safari, Opera.

Ora che avevano delle vere alternative, gli utenti si erano accorti delle molteplici criticità di Explorer. La prima è la sicurezza con la Germania che nel 2010 era arrivata perfino a sconsigliarlo perché troppo facile da bucare. Era diventato poi sempre più sinonimo di lentezza e il bersaglio preferito di tanti meme che lo ritraevano come lo scemo del villaggio globale rispetto ai numerosi e performanti concorrenti. Ciononostante quella integrazione in Windows gli permise di andare avanti nelle quote di mercato. Se nel 2004 il browser contava il 90% del mercato, nel 2013 ancora resisteva al 55%. Il quasi monopolio europeo si era già incrinato nel 2009 quando la Ue aveva aperto una causa antitrust contro il programma. Microsoft era stata costretta a distribuire una versione leggermente modificata di Windows 7 che consentiva agli europei di scegliere il browser di default e molti avevano virato verso i concorrenti.

Oggi il browser ha solo l’1 per cento del mercato desktop e il nuovo campione della Rete è Google Chrome. Con il suo 67% sembra insuperabile per il successore di Explorer, Edge, che è nato nel 2015, è basato su Chrome stesso, e conta solo per l’8%. Però, come insegna la tecnologia, non si sa mai. C'erano tempi in cui Explorer sembrava imbattibile e oggi siamo qui ad annunciarne la morte.