Siccità in Piemonte, restrizioni sull’uso dell’acqua in tredici Comuni

Siccità in Piemonte, restrizioni sull’uso dell’acqua in tredici Comuni

Siccità. La piaga del Piemonte che, ora più che mai, sta mettendo in difficoltà il territorio è la mancanza di acqua. Senza pioggia, senza neve, con i ghiacciai dimezzati e con le temperature primaverili che toccano anche punte di 16 gradi, la regione si mostra sempre più a secco. E sempre più vulnerabile. Colpa del cambiamento climatico che mette in seria difficoltà l’intero territorio. Dalle vette alla pianura nulla è escluso.

Soffrono i fiumi, i laghi, le campagne dove gli alberi iniziano già a fiorire e la terra è sempre più arida. Perfino gli animali si sono svegliati prima dal letargo. Tanto da spingere intere comunità a dover emettere ordinanze con le quali i sindaci del territorio chiedono ai cittadini di non sprecare l’acqua e ne vietano l’utilizzo per scopi che non siano alimentari e igienici. Accade in Valsesia: tredici i Comuni interessati. La richiesta è partita dal Cordar Valsesia che segnala in alcune zone «sono diminuite le portate delle sorgenti in ingresso ai serbatoi degli acquedotti comunali».

Tra i centri più grandi interessati c’è Varallo. E non mancano le multe per chi non osserva le regole. «Per i trasgressori verrà comminata una sanzione da un minimo di 51,65 euro a un massimo di 258,23 euro» dicono le ordinanze.

Del resto le misurazioni dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente parlano chiaro e raccontano di un gennaio che è stato il quarto più secco degli ultimi 65 anni. La media d’acqua caduta, misurata da tutte le centraline sul territorio, è stata di 4,8 millimetri. Il 90/95% in meno rispetto agli standard attesi di questo periodo. Il Po è in «siccità severa», mentre Tanaro e Stura di Demonte sono in «siccità estrema».

Il quantitativo medio per il fiume più lungo d’Italia, che arriva fino all’incrocio con il Ticino dovrebbe essere di 1,7 miliardi di metri cubi.

Le quantità registrate oggi arrivano appena ai 614 milioni. Meno della metà della media registrata tra il 1999 e il 2018. Non se la passano meglio gli altri fiumi, che ormai da mesi appaiono sempre più in secca mostrando sassi e sterpaglie nei loro letti. Così come capita per i laghi, in primis quello artificiale della diga dell’Iren di Ceresole, che ha una capacità di 35 milioni di metri cubi d’acqua, quasi due chilometri quadrati.

Da settimane ormai si presenta fatto di sola sabbia ed è camminabile quasi interamente. Perfino nei punti più profondi. Un altro dato riguarda le riserve di neve, e quindi di acqua immagazzinata. A mancare è circa il 64% di manto nevoso rispetto agli anni passati.

Dati che si rivelano allarmanti soprattutto se si considera che, negli ultimi sei mesi, in Piemonte la siccità si è mostrata particolarmente acuta sulle aree centrali. Il problema si sente soprattutto da dicembre ed è peggiorato a febbraio e gennaio. L’inverno tutt’ora in corso è stato il terzo più secco degli ultimi 65 anni, dicono i dati ufficiali. Insomma il Piemonte ha sete. E anche tanta.

Ma dal cielo non sembrano però arrivare buone notizie. Sole e temperature sono ancora in rialzo e non sembra il clima mollerà anche per la prossima settimana.