Manovra, la giravolta di Moscovici e Juncker: ‘Clima cambiato, no guerra con l’Italia’

Manovra, la giravolta di Moscovici e Juncker: ‘Clima cambiato, no guerra con l’Italia’

Dopo la tempesta scoppiata in questi ultimi mesi tra il governo italiano formato da M5S e Lega, e la Commissione europea di Jean Claude juncker e Pierre Moscovici, sembra scoppiato il sereno tra le due parti e ripartito il dialogo sul contenuto della manovra economica dell’Italia. Tutto merito dell’aria argentina, dove in questi giorni, nella capitale Buenos Aires, si sta tenendo la riunione del G20? Forse si. Fatto sta che sia il nostro premier Giuseppe Conte, affiancato dal ministro dell’Economia Giovanni Tria, sia i burocrati di Bruxelles, hanno rilasciato dichiarazioni al miele nei confronti degli avversari.

Un cambio a 360 gradi di clima politico che lascia sperare in una soluzione positiva dello scontro sui numeri delle legge di bilancio italiana. Eventualità ritenuta lontana anni luce solo fino a poche ore fa.

Le dichiarazioni di Conte e Tria

È un Giuseppe Conte raggiante quello uscito dalla riunione del G20 venerdì scorso, 30 novembre. Di fronte al muro di giornalisti che lo interpella, il presidente del Consiglio italiano si dice “assolutamente fiducioso” rispetto ad una conclusione positiva per tutti della querelle economica che sta coinvolgendo il nostro Paese e i vertici della Commissione europea, Insomma, visto il raffreddamento del clima di scontro con Bruxelles, le speranze di Conte di riuscire ad evitare la procedura di infrazione sono adesso più che mai alte. “Crediamo di essere nel giusto”, ha aggiunto l’inquilino di palazzo Chigi, ma il dialogo con l’Ue è aperto. Le scadenze più prossime, infatti, sono la riunione dei ministri finanziari europei di lunedì e martedì prossimo a Bruxelles, e il successivo vertice Ecofin del 17.

Anche il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, dopo un incontro a tavola con Moscovici definito “cordiale”, si dice “abbastanza fiducioso” sulla possibilità di evitare la procedura di infrazione, anche se rassicura sul fatto che reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni non verranno toccati.

L’abbraccio tra Juncker e il premier italiano

Dall’altra parte del campo, le dichiarazioni dei vertici della Commissione europea, contrariamente alle chiusure nette pronunciate negli ultimi tempi, lasciano trasparire una volontà di dialogo per addivenire ad un accordo che sia favorevole per tutte le parti in causa. Le cronache da Buenos Aires raccontano di un caloroso abbraccio tra Junker e Conte. “Non siamo in guerra con l'Italia - ha rassicurato il presidente della Commissione - stiamo facendo progressi. Non si deve drammatizzare la questione dell'ipotesi di infrazione all'Italia”. Da parte sua, il commissario agli Affari Economici Ue, Pierre Moscovici, fino a ieri nemico giurato del nostro vicepremier Matteo Salvini, ha parlato di un “clima cambiato” e si è dichiarato anche lui “ottimista” rispetto ad una soluzione positiva del ‘caso Italia’.

Comunque sia, il cerbero Moscovici ora si aspetta “azioni decisive” da parte dell’Italia. Dunque, “porte aperte al dialogo”, ma in cambio di una “riduzione di deficit e debito” da parte italiana.