M5S, oltre il 94% di sì nel voto online sul contratto

M5S, oltre il 94% di sì nel voto online sul contratto

Governo Lega-M5S. Alle ore 20.45 di venerdì 18 maggio arriva il sì dei 5 Stelle alla piattaforma Rousseau. "Più del 94% degli iscritti del Movimento 5 Stelle ha approvato il contratto per il governo del cambiamento. C'è stata una grande partecipazione durante tutta la giornata. Come certificato dal notaio, che ha garantito la regolarità del voto, hanno partecipato alla votazione su Rousseau 44.796 persone che ringraziamo una ad una. 42.274 hanno votato sì e 2.522 no". Scrive il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, sul 'Blog delle stelle'.

"Adesso mancano solo le firme e poi sarà il governo del cambiamento, perché ora c'è nero su bianco quello che abbiamo detto in campagna elettorale. Ci sarà un reddito di cittadinanza contro la povertà e la disoccupazione. Con la pensione di cittadinanza gli anziani avranno una pensione dignitosa".
"Se voi deciderete che è la strada giusta da percorrere, nonostante quello che dicono tutti i giornaloni italiani e stranieri, nonostante qualche burocrate a Bruxelles, nonostante lo spread, allora come capo politico del MoVimento 5 Stelle firmero' questo contratto per far finalmente partire il governo del cambiamento".

Concluso il programma di governo con la Lega e in attesa di trovare la figura che andrà a ricoprire il ruolo di premier, Luigi Di Maio chiama a raccolta in una diretta Facebook il popolo grillino per invitarli a esprimersi sul contratto giallo-verde appena stilato nella sua versione definitiva. Diretta mentre esplode il nodo delle coperture per i provvedimenti che, secondo l'ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli (ora a capo dell'Osservatorio sui conti pubblici dell'università Cattolica di Milano; vedi tabella sotto), dovrebbero costare fra i 108,7 e i 125,7 miliardi di euro a fronte di coperture certe di spesa pari a 0,5 miliardi. Il resto, secondo il programma M5S-Lega, dovrebbe arrivare dal maggior gettito generato dalla crescita aggiuntiva del Pil, dalla "pace fiscale" sulle cartelle Equitalia, da una generica lotta agli sprechi e da maggior deficit.