Guerra Ucraina-Russia, da ipotesi tregua alle mosse di Putin.
La proposta dei Paesi volenterosi
È una proposta articolata su più punti quella messa giù dai Paesi volenterosi, con la presenza fisica a Kiev nel fine settimana di Emmanuel Macron, Keir Starmer, Friedrich Merz e Donald Tusk, con il collegamento in video anche della premier italiana Giorgia Meloni. La roadmap prevede una tregua incondizionata di 30 giorni, a partire da oggi, lunedì 12 maggio, nei cieli, in mare e sulla terraferma, con un monitoraggio garantito dagli Usa, "per dare una reale possibilità alla diplomazia". In questo periodo, assicura Zelensky, il lavoro si concentrerà "sulla definizione delle basi di sicurezza, politiche e umanitarie per la pace". Il secondo punto prevede "il rafforzamento delle forze di difesa dell'Ucraina" che al suo interno dovrebbe comprendere "il contingente di sostegno" in corso di elaborazione dai Volenterosi; a corollario c'è "il finanziamento della nostra resilienza in materia di difesa sia gli investimenti nella produzione di armi in Ucraina, in progetti congiunti e nei paesi europei". Il terzo elemento del piano è composto dall'uso efficace dei beni russi congelati e di discuterne in occasione del prossimo vertice del G7. Quarto e ultimo, le sanzioni: "Se la Russia rifiuta un cessate il fuoco completo e incondizionato, devono essere applicate sanzioni più severe ai suoi settori energetico (petrolio, flotta ombra, combustibili fossili) e bancario", ammonisce Zelensky
La controfferta di Putin
La risposta dal Cremlino non si è fatta attendere: dopo poche ore infatti il presidente russo ha dichiarato di voler chiedere all’omologo turco Recep Tayyip Erdogan di organizzare il 15 maggio a Istanbul negoziati diretti tra Mosca e Kiev, non escludendo che questo possa portare ad un cessate il fuoco esteso. Putin, in una dichiarazione notturna ai giornalisti ripresa da Ria Novosti, ha accusato Kiev di avere rifiutato varie proposte di cessate il fuoco, compreso l'ultimo di tre giorni, scaduto alla scorsa mezzanotte. "Nonostante tutto - ha proseguito - proponiamo alle autorità di Kiev di riprendere i negoziati che loro hanno interrotto nel 2022, riprendere trattative dirette, e senza precondizioni. Proponiamo di cominciare senza indugi il prossimo giovedì, 15 maggio, a Istanbul, dove sono state tenute in precedenza e dove erano state interrotte". Putin ha inoltre ringraziato l'amministrazione americana di Donald Trump per gli sforzi di mediazione
La posizione di Kiev
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha dichiarato di aspettarsi che Mosca si impegni per un cessate il fuoco di 30 giorni a partire da oggi e che Kiev è "pronta" per colloqui diretti con la Russia. "Non ha senso continuare a massacrare anche solo per un giorno. Ci aspettiamo che la Russia confermi un cessate il fuoco completo, duraturo e affidabile a partire dal 12 maggio, e l'Ucraina allora sarà pronta a incontrarla", ha dichiarato Zelensky sui social media, dopo che il leader russo, Vladimir Putin, aveva proposto colloqui solo poche ore prima. Più tardi, il presidente ucraino ha aggiunto: "Attendiamo un cessate il fuoco completo e duraturo, a partire dal 12 maggio, per fornire la base necessaria alla diplomazia. Non ha senso prolungare le uccisioni. E aspetterò Putin in Turchia giovedì. Personalmente. Spero che questa volta i russi non cerchino scuse"
Zelensky: “Stiamo preparando buone decisioni”
"Stiamo preparando buone decisioni a sostegno dell'Ucraina e del suo popolo”, ha detto ieri nel suo consueto videomessaggio serale, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Ho parlato con il presidente francese Emmanuel Macron. Emmanuel, grazie per il suo supporto. Ho parlato anche con il presidente finlandese Stubb - Alexander, grazie!", ha osservato Zelensky. "Voglio anche ringraziare tutti i leader - il primo ministro britannico Starmer, il cancelliere tedesco Merz e il primo ministro polacco Tusk - che ieri erano a Kiev insieme a Emmanuel, così come tutti coloro che si sono uniti a noi online. Abbiamo avuto un incontro molto produttivo. Sono anche grato a tutti i leader e ai Paesi con cui abbiamo parlato di sicurezza, diplomazia e cessate il fuoco - 30 Paesi, l'Unione Europea e la Nato", ha proseguito. Zelensky ha auspicato che la Russia attui un cessate il fuoco, quindi attenderà personalmente il leader del Cremlino Vladimir Putin in Turchia il 15 maggio.
Erdogan: “Turchia pronta a ospitare negoziati per la pace”
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto un colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin dicendosi pronto ad ospitare i negoziati per la pace in Ucraina. Secondo una dichiarazione della presidenza turca, Erdogan ha detto a Putin che "i colloqui di pace tra Russia e Ucraina proseguiranno a Istanbul da dove si erano interrotti e che la Turchia è pronta a ospitare negoziati che porterebbero a una soluzione permanente" al conflitto
Una timida apertura
L’apertura di Vladimir Putin appare un segnale in decisa controtendenza rispetto al pessimismo dei giorni scorsi, quando persino il vicepresidente americano JD Vance aveva ammesso che Mosca chiedesse troppo per la pace in Ucraina e che fosse impossibile per gli Usa mediare tra due parti che non si parlavano. "Pensiamo che sia forse impossibile per noi garantire una mediazione completa senza almeno qualche negoziato diretto tra le due parti", aveva dichiarato il vicepresidente
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