Coronavirus, confermato stop dei tribunali e possibilità di requisire alberghi.

Coronavirus, confermato stop dei tribunali e possibilità di requisire alberghi.

LA CRONACA ORA PER ORA 

A due settimane dal primo caso accertato in Italia, la situazione è ancora tutta in divenire, con il Covid-2019 che preoccupa seriamente anche gli altri Stati del Vecchio continente. L'Austria ha deciso di istituire dei controlli sanitari alla frontiera italiana: si tratta - ha spiegato il cancelliere austriaco Sebastian Kurz - di verifiche mirate che avranno "una durata limitata di due settimane". Ma anche il resto del mondo sta isolando sempre di più il nostro Paese: l'ultimo caso è quello delle Maldive, che ha annunciato il divieto di ingresso per i viaggiatori provenienti dall'Italia a partire dalla mezzanotte di oggi e di sbarco per le navi da crociera

L’assunzione di 20 mila tra medici e personale sanitario, processi a porte chiuse o rinviati a giugno, acquistare immediatamente macchine e strutture necessarie per potenziare del 50% i posti in terapia intensiva sul territorio nazionale, la possibilità di requisire alberghi da trasformare in luoghi di assistenza domiciliare collettiva e accelerare le procedure per l’acquisto di materiale. Non si ferma la diffusione del coronavirus in Italia e il governo tenta di correre ai ripari con misure ancora più drastiche. A due settimane dal primo decreto con l’indicazione delle misure di contenimento e l’individuazione dei primi 11 comuni da mettere in quarantena – dieci nel lodigiano e Vò Euganeo in provincia di Padova – i numeri dicono che il contagio si è tutt’altro che arrestato: i malati sono 4.636, 620 in più in un giorno, 25 l’ora, con il primo caso in Vaticano, 197 morti, il 4,25% del totale dei contagiati. Tutte le regioni d’Italia hanno casi con cui confrontarsi.

La Lombardia in particolare, al momento la più esposta, ha oltre il 50% degli attuali contagiati e 309 pazienti ricoverati in terapia intensiva sui 462 totali in Italia. Cresce anche il numero dei guariti, ma non alla stessa velocità: sono 523. L’auspicato rallentamento del virus per ora non si è verificato motivo per cui Regione Lombardia e governo si preparano ad istituire una nuova zona rossa in Val Seriana, un’area dove vivono 25mila cittadini in provincia di Bergamo, in particolare tra i comuni di Nembro e Alzano Lombardo, i più interessati dal virus. La decisione è attesa oggi, ma il governatore Fontana non esclude l’ipotesi della “chiusura” di tutto il territorio lombardo per un mese in modo da provare a rallentare l’espansione dei contagi verso le altre regioni.

E il governo oggi dovrà anche decidere se prolungare o meno l’isolamento delle aree già in quarantena: “Stiamo valutando una serie di misure da prendere in generale nella regione, come nelle altre zone a rischio”, ha spiegato il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro auspicando che vengano valutate delle misure sanzionatorie per chi viola la quarantena o le regole sanitarie diffuse in questi giorni. “Non è una bravata – ha detto – stiamo studiando eventuali conseguenze per un atto di questo tipo”.

A due settimane dal primo caso del 38enne di Codogno, la situazione è ancora tutta in divenire, con il Covid-2019 che preoccupa seriamente anche gli altri Stati del Vecchio continente, che iniziano a fare i conti con l’epidemia così come già accaduto in Italia. L’Austria ha deciso di istituire dei controlli sanitari alla frontiera italiana: si tratta – ha spiegato il cancelliere austriaco Sebastian Kurz – di verifiche mirate che avranno “una durata limitata di due settimane”. Ma anche il resto del mondo sta isolando sempre di più il nostro Paese: l’ultimo caso è quello delle Maldive, che ha annunciato il divieto di ingresso per i viaggiatori provenienti dall’Italia a partire dalla mezzanotte di oggi e di sbarco per le navi da crociera.

CONTAGI, RICOVERI, DECESSI, GUARITI: IL GRAFICO