Ecco perché i medici scelgono di morire in maniera diversa

Ecco perché i medici scelgono di morire in maniera diversa

La morte è un destino comune e ineluttabile. Lo sappiamo bene ma i medici, forse, lo sanno ancora meglio. Essere esperti del settore, infatti, fa guardare con occhi diversi alcune situazioni. Così, quando la malattia incombe, se i comuni pazienti preferiscono affidarsi alle cure sperando di allungare il tempo, molto spesso i dottori scelgono di non sottoporsi ad alcun trattamento e di lasciarsi portare via. Questo non vuol dire che non abbiano altrettanta voglia di vivere. Anzi.

Per deformazione professionale, però, sanno benissimo a cosa si va incontro. Nonostante la ricerca abbia fatto passi da gigante rispetto al passato, le terapie troppo invasive, fino all’accanimento terapeutico, non rientrano nell’idea che un medico si costruisce della “dignità”. Perché ci vuole dignità per vivere ma anche per morire. E allora scelgono la qualità invece della quantità: scelgono di trascorrere gli ultimi mesi o giorni a casa, in famiglia, piuttosto che in un ospedale ad aspettare il momento da soli.